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“Come eravamo” il nuovo taccuino di Raffaele Polo

15,00 IVA incl.

Si intitola “Come eravamo – Taccuino introduttivo dell’amarcord salentino” il nuovo libro del giornalista Raffaele Polo, inserito nella collana I Taccuini per i tipi de Il Raggio Verde edizioni, con le foto di Michele Piccinno. Postfazione di Giuseppe Puppo.

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Descrizione

Si intitola “Come eravamo – Taccuino introduttivo dell’amarcord salentino” il nuovo libro del giornalista Raffaele Polo, inserito nella collana I Taccuini per i tipi de Il Raggio Verde edizioni, impreziosito dalle fotografie di Michele Piccinno che firma la prefazione e la postfazione di Giuseppe Puppo direttore di Leccecronca.it.

Non è solo il racconto nostalgico di chi quegli anni li ha vissuti, sentiti. È il riannodare i fili della memoria, attraverso microstorie che insieme raccontano la storia di un tempo caratterizzato dalla genuinità di certe sensazioni. E’ il ritrovare l’identità più autentica quando sogni e speranze erano la nostra più grande ricchezza. E’ la biografia collettiva della generazione di tutti quelli diventati a poco a poco grandi a Lecce fra gli anni Sessanta e gli anni Settanta.

Una carrellata di cose, sensazioni e profumi quasi perduti. A cominciare dalla “salame”, al krapfen,  dai calzoni ai rustici fumanti come il buon caffè Quarta icona della salentinità insieme alla cotognata dei Cesano, diventata più la cotognata leccese di Oronzo De Matteis che ancora oggi delizia i palati più raffinati. Ma anche il profumo dei  libri usati o quello dell’inchiostro della boccettina dove si intingeva il pennino… nelle centosessantasei pagine di “Come eravamo” c’è un concentrato di ricordi che talvolta fa sorridere  e fa bene al cuore, come il rituale della spedizione di biglietti di auguri e lettere quando mai avremmo potuto immaginare di poter essere costantemente connessi via what’App, messenger, telegram e via dicendo. E, a proposito di connessioni, Raffaele Polo ricorda la vivacità del mondo della comunicazione nel Salento, dalle esperienze in radio alle prime tv locali, passando per le testate giornalistiche e gli uomini e donne che hanno raccontato la storia di quegli anni e che continuano a raccontare questo territorio nei suoi innumerevoli aspetti, potenzialità e contraddizioni in un tempo che fagocita tutto velocemente. Il mondo è cambiato profondamente in poco più di mezzo secolo. “Come eravamo” però non è solo il racconto nostalgico di chi quegli anni li ha vissuti, sentiti. È il riannodare i fili con la memoria, attraverso microstorie che raccontano la storia di un tempo caratterizzato dalla genuinità di certe sensazioni, è il ritrovare l’identità più autentica quando sogni e speranze erano la nostra più grande ricchezza. E la promessa di una felicità raggiungibile. Lo confermano le parole in postfazione di Giuseppe Puppo direttore di Leccecronaca.it: «Ho scoperto di essere felice e non sapevo di esserlo, solo da poco, da quando Raffaele Polo, ‘pezzo’ per ‘pezzo’, settimana dopo settimana, ha scritto su leccecronaca.it – devo dire in modo magistrale e con un riscontro sempre partecipato, a tratti addirittura commovente, dei lettori – questo diario del nostro ‘come eravamo’, questa biografia collettiva della mia e della sua generazione, e di tutti quelli diventati a poco a poco grandi a Lecce fra gli anni Sessanta e gli anni Settanta.»

 

Laureato in Lettere e in Pedagogia, Raffaele Polo è giornalista e collabora con diverse testate tra cui il “Nuovo Quotidiano di Puglia”, “Leccecronaca.it”, “Arte e Luoghi”.

Si occupa da sempre di scrittura, critica d’arte, poesia dialettale e teatro. Autore di numerosi libri in cui da sempre il Salento è luogo della memoria e scenografia in cui far muovere i suoi personaggi tra Storia, mistero, realtà e immaginazione. Tra le sue ultime pubblicazioni: “Altre Storie dal Salento”, Lupo editore; “Le Leccecronache”, “Edoardo e l’ultimo sogno”, QDB edizioni; “Le improbabili indagini dell’Ufficiale Rizzo”, Robin Edizioni.

Per i tipi de Il Raggio Verde ha pubblicato “LecceCronache dal Coronavirus”, “Taccuino introduttivo alla Letteratura salentina”, “Il Grande Bang”, “L’Arte nel Salento – taccuino introduttivo”.

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