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Eleonora Fonseca Pimentel di Enza Piccolo

Eleonora Fonseca Pimentel di Enza Piccolo

Il Raggio Verde edizioni, gennaio 2010

Collana: Corrispondenze Mediterranee diretta da Ada Donno

Illustrazione: Giancarlo Montelli

Descrizione

Copertina EleonoraEleonora Fonseca Pimentel di Enza Piccolo

“Giova comunque ricordare ciò che individui, uomini o donne, di nobili sentimenti hanno compiuto con l’intento di realizzare un progetto di futuro per sé e per l’umanità” spiega Ada Donno, delegata all’ufficio di coordinamento internazionale di AWMR Italia – Associazione Donne Regione Mediterranea, nella prefazione al testo di Enza Piccolo che indaga una delle pagine più dense della Storia, la rivoluzione partenopea del  1799 e la figura di Eleonora Fonseca Pimentel, martire per la libertà.

Articolato in due sezioni, nella prima parte la scrittrice pugliese  in un lungo monologo serrato, fa parlare in prima persona la sua Lenòr che, un momento prima di salire sul patibolo, con “la bocca piena di cenere e il cuore infranto”, ma sempre fiduciosa che “i nobili ideali dei giacobini, come lanterne, illumineranno il sentiero della storia”, sente il bisogno di “mettere ordine” dentro di sé e si racconta. E raccontando se stessa racconta la storia. La ricostruisce “senza un rigoroso ordine cronologico, ma anzi con spostamenti temporali che sembrano voler afferrare il filo di pensieri che s’inseguono affannosi”  facendo intersecare le emozioni personali e più intime, il suo microcosmo, all’interno della macrostoria, degli avvenimenti  che cambiarono la geografia del mondo, i destini del’umanità. Trascinata dagli avvenimenti e da un temperamento ardente, incontra la Rivoluzione. 

“L’audacia che desidera l’avventura” la spinge a gettarsi nell’attività cospirativa e poi, con un ruolo sempre più di primo piano nella neonata Repubblica partenopea, a dirigere il Monitore napoletano che nelle sue mani divenne un autentico strumento di lotta, un mezzo per ricordare ai compagni rivoluzionari di non ignorare i bisogni delle masse, dei lazzari e di tutti i diseredati. Sapeva che “quelli che avevano più bisogno del giornale non sapevano leggere”.

Nella seconda sezione il libro offre spunti di riflessione in una serie di saggi brevi che mirano ad analizzare le dinamiche e gli echi della rivoluzione partenopea non solo nella capitale borbonica ma anche nella città di Trani.

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