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Arte e Luoghi gennaio 2018

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Descrizione

Un grazie come sempre alla mia squadra e buona lettura a tutti voi cari amici!
L’Arte e la memoria. Su queste due direttrici si muove il primo numero del 2018 che si apre con la bellissima fotografia in copertina di Oliviero Toscani un comunicatore come pochi che, attraverso il mezzo fotografico, ha saputo raccontare la società globale mettendo a fuoco temi ancora attuali e l’Umanità ancora lontana purtroppo dall’integrazione. E giova in tal senso ricordare l’orrore di Auschwitz, ma la memoria deve essere un esercizio quotidiano e non solo legato alla ricorrenza di un giorno. La migliore vendetta è il racconto anche per combattere gli orrori del presente. La disuguaglianza sociale, l’assenza di prospettive, la miseria che dilaga sono terreno fertile per la criminalità e il terrorismo.
Ci sono poi storie il cui racconto è necessario per riprendere il filo di una narrazione legata all’umanità che pur resiste e alberga nel cuore della gente. Per fortuna. Lo ha fatto Anne Goyer con i suoi ritratti alla polvere di grafite in mostra al Pio Monte della Misericordia dopo Port-de-Bouc, cittadina francese la cui popolazione mostrò al mondo il significato di parole come fraternità, condivisione, rispetto.

La guerra era finita e gli ebrei che avevano scampato la morte nei campi di concentramento volevano far ritorno nella loro terra la vicenda è quella passata alla storia come la nave Exodus 1947 e l’artista francese mettendo insieme testimonianze e il suo segno è riuscita a dare un volto e una voce alla solidarietà di tanti uomini e donne. E di una donna straordinaria, Nilde Iotti, si parla nella rubrica Nel segno di Eva mentre per i luoghi del cinema rendiamo omaggio allo scrittore Umberto Eco e al film tratto dal suo celebre romanzo Il nome della rosa. Infine lo straniamento che porta alla follia e l’arte come terapia per affrontare una malattia terribile che cancella la memoria come l’alzheimer. Abbiamo perciò scelto di raccontarvi la mostra, il Museo della follia, curata da Vittorio Sgarbi e il progetto di Storie ad Arte che vede in prima linea il museo Benozzo Gonzoli di Castelfiorentino e l’entusiasmo e la disponibilità dell’artista Marco Borgianni perché l’arte è terapia, cura necessaria per guarire le ferite del tempo ma anche prevenzione per risvegliare coscienze sopite, innescare dubbi e domande e perché no far riflettere sui mali della nostra società. Buona lettura! (an.fu.)

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